"Se non che il cambiare dei tempi sia anche il cambiare dell'Iddio, nulla è assoluto, e solo l’Iddio è immutabile" (M. Migoni)
Fin da allora - e siamo già tra il 1914 e il 1917 - fra Massoneria di Rito Scozzese, opportunamente esportata al cospetto del Grande Oriente, e reti clandestine parallele ai servizi segreti ufficiali, ben altri nomi anticiparono in "quell'idea strategica" l'ascesa del propagandista Mussolini.
Come detto fu un fascismo quello, propiziato dai britannici per contenere le avanzate dell'infezione marxista/socialista, non soltanto dalla nascente Unione Sovietica, ma anche dai Reich tedeschi (gli stessi che un F. Nietzsche avrebbe osteggiato fino a diventarne apolide?).
Da non sottovalutare quindi la parte informe, materialistica, falsificata o corruttiva che quell'infezione sostitutiva ha avuto nelle parti sane di quei regni.
Chi tende oggi a configurarsi in un'area di destra o comunque derivante da una tradizione italo/germanica (obiettivamente ideale seppur tatticamente errata) dovrebbe anzitutto tener presente queste "differenze strategiche" o di "ideologica collocazione" (quandunque da non intendere, per l'epoca, in senso strettamente etnico/territoriale) differenze che invece a partire dall'ultimo conflitto mondiale, e per via di quegli stessi risvolti bellici, si stravolsero non poco, fino quasi a invertirsi.
Causa ne fu un riassetto a blocchi, con anche all'orizzonte l'idea di una comunità europea franco/tedesco/mediterranea in sostegno all'Africa, e non certo il contrario.
Di un dopoguerra che vide, nonostante tutto, un'Europa anglo/americana districarsi continuamente dal pericolo, dall'infezione proveniente da oriente, anche in questo caso, e partendo sempre da un presupposto italiano, con alcune strategiche differenze di fondo: da un lato, per come si conclusero le sorti belliche di parte alleata, e in relazione soprattutto a un vicendevole sostegno finale, al vertice ne vediamo quindi britannici e statunitensi, non sempre in sintonia fra loro per rispettivi interessi territoriali; per poi passare a neo/fascisti o ex fascisti, massoni, mafiosi, 'ndranghetisti, piduisti e parti di forze armate - fra cui soprattutto carabinieri - tutti uniti appunto, da una rinnovata difesa in tal senso, ovvero quella che già dal diciannovesimo secolo vedeva contrapposti latifondisti feudatari (divenuti poi classe industriale) a contadini, proletari: un bacino clandestino, questo di Gladio/Stay Behind, intento, quando il caso lo avrebbe previsto, a risolvere l'irrisolvibile, pur di difendersi da quella infezione.
Per cui a quel tipo di potere feudo/nobiliare sia mafia che fascismo, nonché certa massoneria, avrebbero fatto comodo, pur di fermare "quell'ondata rossa".
Dall'altro invece ne vediamo una Gladio/Stay Behind risolutamente legalitaria e militare - seppur altrettanto segreta per questioni di incolumità strategica - con un retaggio si, ex fascista o neo/fascista, ma capace di "moderarsi" in sede politico/costituzionale (in cui non a caso le sue parti extraparlamentari vennero tenute a bada e talvolta, quando il caso lo avrebbe previsto, fatte fuori da certo atlantismo); parte di Gladio/Stay Behind questa, che in una circostanza fu per metà "rivelata" da G. Andreotti, con l'intento di distrarre giudici e opinione pubblica dalle relazioni che intrattenne con l'altra parte di Stay Behind, ovvero quella fascio-atlantico-piduistico-mafiosa, quando ormai quel sistema repubblicano andava a collassare, sistema a quel punto ulteriormente tradito dagli stessi americani, attraverso Mani Pulite: quasi come a ridefinirne ruoli e assetti, un fatto che in tal modo mise in crisi anche l'altra parte di Gladio, in cerca di nuovi referenti.
Di quegli anni, esempio più emblematico di reciproca contrapposizione Stay Behind, fu il fallito attentato dell'Addaura, in cui il giudice G. Falcone fu attaccato da una parte e salvato dall'altra (ovvero dalla Gladio legalitaria e militare) un fatto che giuntoci attraverso fonti d'archivio e autorevoli personalità, lascia ben intravedere la doppia natura parallela di quella rete clandestina atlantica.