Vien fuori la guida che è in me. Riscoperta del Naturale Umano. Di città come Madrid e Biarritz ancora mi emoziono e mi entusiasmo.
Ché in fin dei conti serve riscoprire, come in Marocco, la semplicità di un sorridere e di un “come stai” anche solo passeggiando, in tal senso il riguardo e l'interesse amichevole che tutti si concedono fra loro, il clima a festa e spensierato quasi fosse norma di vita e consuetudine.
Non perché non possa reggere, ma il Marocco per la sua unicità, e in particolare la temperata Agadir, dai 24° ai 34° in Agosto, è un luogo che non può avere o pretendere paragoni.
In ciò sta la differenza nello scoprire qualcosa che porti realmente al di là della propria routine, e a confronto del proprio luogo d'origine.
Per meglio godersi i momenti, si raccomanda sempre fermezza e pazienza su modi e abitudini locali (cosa certamente non facile, trattasi talvolta di tempistiche “messicane”, per usare un eufemismo) di questo continuo mercanteggiare, del sentirsi serviti diversamente da ciò che ci si poteva aspettare, e il “siamo in Marocco” che diviene quasi come un imperativo non detto da parte dei suoi ospitanti.
Un Marocco dai furti o dalle aggressioni pressoché impossibili, cambiato negli anni, che oltre a parlare arabo, ha disabituato le nuove generazioni a parlare francese, prediligendo quindi l’inglese, parlato anche dai più piccoli, a eccezione di alcune sue famiglie trapiantate in Francia, che addirittura non parlano neanche più l'arabo, ma soltanto il francese.
Si tratta di famiglie originarie del luogo, così come quelle provenienti da paesi anglofoni, di ritorno per un periodo di vacanza, che per quanto fiere della propria scelta migratoria, e quando dunque da intendersi e comprovarsi linguisticamente, mantengono comunque intatti i loro rigidi precetti religiosi, e ciò lo si può notare soprattutto dalle donne, interamente ricoperte di indumenti perfino quando devono immergersi per un bagno in piscina o al mare.
Anche volendo sforzarsi in termini di rispetto per simili usanze, mai come in questo caso si ha davvero difficoltà a comprenderne il perché.
Forse questa l'unica nota dolente, per quanto minima, in rapporto al contesto, e per nulla influente.
Per il resto, sebbene in occidente, Europa compresa, sia abitudine, quasi si debba vivere in un certo modo - e non potrebbe essere altrimenti - può dirsi che a confronto di quelle zone questi lo si possa considerare come macchinoso, impostato, superficiale, rigonfio di pseudo mitizzazioni personalistiche, sistematicamente suscettibile di risentimenti e invidie, se non estremamente individualistico fino a rendersi “freddo”.
Ecco a confronto di quei mondi, l'occidente, già solo nel suo tendenzioso distacco formale tra sconosciuti, sostanzialmente può dirsi “freddo”, e questo di per sé rende bene, già dice tutto.