A prescindere da discutibili conseguenze, è comunque un difendere la vita, che della vita ne sarebbe il suo senso stesso.
Tutto poi ne andrebbe minuziosamente formulato, anche riguardo eventuali eccezioni per donne vittime di stupro.
Si lasci invece invariata quella sul divorzio, purché in sede di separazione ne vengano meglio equiparate le tutele.
Ma vietare la modalità dell’utero in affitto - termine già in sé orribile - è pensare che alla banalità non ci sia mai fine.
Al riguardo, semmai, se ne potrebbero escludere alcuni eccessi: trattandosi soprattutto di sfera omogenitoriale, quello di fagocitare il transessualismo fin da piccoli, di volersi sposare ostinatamente in chiesa, in tal senso di fare necessariamente sfilate “d’orgoglio”.
Non è proprio avere o usare coscienza e intelligenza (se non quindi ordinaria superiorità d'intenti) è semmai scambiare lotta ideologica epocale, forzarla in ciò (come allo stesso modo cercare di modificare un più consono lessico tradizionale) per concrete soluzioni possibiliste, per alternative alle adozioni, laddove queste vengano sostanzialmente propiziate dal mondo, e nel mondo, eterosessuale.
Stessa cosa dovrebbe dunque valere per il legislatore che impone l’obbligo di divieto sul cosiddetto utero in affitto: a che pro forzare il piano ideologico, banalmente associato a quello mercificante (1) con un altro sentitamente e volontariamente civile o amorevole, in tal senso educativo, forse che si abbia a che fare con qualcosa attinente al concetto di razza o di sangue?
Risulterà chiaro che chi intraprende simili modalità legislative - con tutto che quindi ne scambia o ne parifica aspetti ideologici al cospetto di altri non strumentalizzabili - nella maggior parte dei casi non sa in fondo di cosa si stia parlando, e fino a che punto.
Si lasci invece invariata quella sul divorzio, purché in sede di separazione ne vengano meglio equiparate le tutele.
Ma vietare la modalità dell’utero in affitto - termine già in sé orribile - è pensare che alla banalità non ci sia mai fine.
Al riguardo, semmai, se ne potrebbero escludere alcuni eccessi: trattandosi soprattutto di sfera omogenitoriale, quello di fagocitare il transessualismo fin da piccoli, di volersi sposare ostinatamente in chiesa, in tal senso di fare necessariamente sfilate “d’orgoglio”.
Non è proprio avere o usare coscienza e intelligenza (se non quindi ordinaria superiorità d'intenti) è semmai scambiare lotta ideologica epocale, forzarla in ciò (come allo stesso modo cercare di modificare un più consono lessico tradizionale) per concrete soluzioni possibiliste, per alternative alle adozioni, laddove queste vengano sostanzialmente propiziate dal mondo, e nel mondo, eterosessuale.
Stessa cosa dovrebbe dunque valere per il legislatore che impone l’obbligo di divieto sul cosiddetto utero in affitto: a che pro forzare il piano ideologico, banalmente associato a quello mercificante (1) con un altro sentitamente e volontariamente civile o amorevole, in tal senso educativo, forse che si abbia a che fare con qualcosa attinente al concetto di razza o di sangue?
Risulterà chiaro che chi intraprende simili modalità legislative - con tutto che quindi ne scambia o ne parifica aspetti ideologici al cospetto di altri non strumentalizzabili - nella maggior parte dei casi non sa in fondo di cosa si stia parlando, e fino a che punto.
Ma supponiamo che tutto quel che ruota attorno al mondo omogenitoriale abbia una sorta di origine ultra-primordiale, come un germe diabolico (2) che potrebbe sempre ri-propagarsi all’interno di una presunta tradizione celestiale (dico presunta perché quella reale non prevede, o non dovrebbe prevedere, simili mancanze di discernimento, come quelle tra un piano ideologico al cospetto di un altro non strumentalizzabile) ebbene, questo germe è scaturito sempre per via eterosessuale, da esso proviene, e più precisamente come forma indiretta naturale vincolante su persona altra (dagli albori dell’umanità, se in un equivoco tra due parti non si ottiene adeguata giustizia, in questo caso è un elemento terzo a ereditarne sempre pena perpetua, e sotto forma di errore, o come errore in sé).
Come dire, se non altro un po’ di consapevolezza o responsabilità.
Come dire, se non altro un po’ di consapevolezza o responsabilità.
E invece nello sbaglio, specifico e generalizzato in questo caso, se ne fa sempre una vergogna, che potrebbe essere anche quella di pensare che un bambino fin dall’asilo possa essere preso in giro perché figlio di una coppia omogenitoriale.
Di recente, sono stato invitato a un matrimonio tra due ragazze, e ho potuto constatare quanto per loro un evento del genere le abbia rese felici, le abbia cambiato il senso stesso della vita che fino a quel momento avevano vissuto: circondate tutt'intorno da dei bambini, ho intravisto nei loro occhi una luce, una gioia del tutto nuova, che già lasciava presagire quelle che sarebbero state le loro intenzioni, le loro volontà, e perché no, i loro desideri.
Chi sarei io per giudicare o negare l’autentica felicità/desiderio a quelle due ragazze?
Di recente, sono stato invitato a un matrimonio tra due ragazze, e ho potuto constatare quanto per loro un evento del genere le abbia rese felici, le abbia cambiato il senso stesso della vita che fino a quel momento avevano vissuto: circondate tutt'intorno da dei bambini, ho intravisto nei loro occhi una luce, una gioia del tutto nuova, che già lasciava presagire quelle che sarebbero state le loro intenzioni, le loro volontà, e perché no, i loro desideri.
Chi sarei io per giudicare o negare l’autentica felicità/desiderio a quelle due ragazze?
E in nome di cosa?
Certo per poter avere un bambino, con non pochi sacrifici dovranno rivolgersi a Stati, governi esteri, nel presente caso dal Nord Europa fino alla Spagna, quello stesso Nord Europa da cui sempre sembra si debba dipendere, che per il tramite di Bruxelles incentiva prestiti alle amministrazioni locali italiane per rifacimenti urbani “standardizzati”, ovvero a patto che si seguano solo determinate direttive, quali ad esempio piste ciclabili, verde ecc., in quelle che nella maggior parte dei casi - e non poteva essere altrimenti - si riveleranno come delle "città immaginarie", ovvero perché città mediterranee con altre priorità, altre scorrevoli abitudini di vita (auto, velocità, parcheggi) e con i loro sindaci che nonostante delle innovative apparizioni ottimistiche da social/video - alla lunga rischiosissime per ciò che riguarda una loro compromettente esposizione su opinioni o messaggi - dai loro cantieri perennemente aperti (e perché non si è certo nel Nord Europa) continueranno a perdere elezioni o a non essere riconfermati.
Certo per poter avere un bambino, con non pochi sacrifici dovranno rivolgersi a Stati, governi esteri, nel presente caso dal Nord Europa fino alla Spagna, quello stesso Nord Europa da cui sempre sembra si debba dipendere, che per il tramite di Bruxelles incentiva prestiti alle amministrazioni locali italiane per rifacimenti urbani “standardizzati”, ovvero a patto che si seguano solo determinate direttive, quali ad esempio piste ciclabili, verde ecc., in quelle che nella maggior parte dei casi - e non poteva essere altrimenti - si riveleranno come delle "città immaginarie", ovvero perché città mediterranee con altre priorità, altre scorrevoli abitudini di vita (auto, velocità, parcheggi) e con i loro sindaci che nonostante delle innovative apparizioni ottimistiche da social/video - alla lunga rischiosissime per ciò che riguarda una loro compromettente esposizione su opinioni o messaggi - dai loro cantieri perennemente aperti (e perché non si è certo nel Nord Europa) continueranno a perdere elezioni o a non essere riconfermati.
Le cose - per dirsi cose o iniziative - basta farle; da autorizzare o da vietare quando il caso lo prevede, purché non si confondano o non si sdoppino i livelli, purché le si facciano non per forza per una propria impresa personale o dovuto spirito di servizio, o anche in base a presunte manifestanti “costituzioni”, ma soltanto nell'autenticità, per la autenticità stessa di farle.
(1) Se ne dovrebbe, se non altro, presupporre una sua fattibilità a titolo gratuito, ma data la complessità ed eccezionalità dell'operazione, così come per altri ambiti più o meno similari (rischiose operazioni medico-chirurgiche ai limiti della sopravvivenza ecc.) è evidente come possa purtroppo prevedere dei surplus finanziari d'impiego.
(2) Non dovrebbe essere il caso di coppie eterosessuali che vogliano servirsi del cosiddetto utero in affitto, sebbene anch’esse possano risultare vittime consequenziali di naturali “equivoci”.
(1) Se ne dovrebbe, se non altro, presupporre una sua fattibilità a titolo gratuito, ma data la complessità ed eccezionalità dell'operazione, così come per altri ambiti più o meno similari (rischiose operazioni medico-chirurgiche ai limiti della sopravvivenza ecc.) è evidente come possa purtroppo prevedere dei surplus finanziari d'impiego.
(2) Non dovrebbe essere il caso di coppie eterosessuali che vogliano servirsi del cosiddetto utero in affitto, sebbene anch’esse possano risultare vittime consequenziali di naturali “equivoci”.